Commento musicale

sapori sempre avidi
E freddare un dolore
č anche
cosģ facile
Un minuto
un minuto soltanto
almeno
di tregua

Consolatoriamente ingurgito
cremositą al caffč
di passione e freddezza
mistura
di rabbie contenute
arginate dall'onda
spumantina
dal dolce
susseguirsi

Soavemente
cioccolato di bambole
sullo schermo
orrori in successione
lacrime suggerite
nocciole a inserti
per i troppo brutti stupori
inesorabilmente inalterabili

immobili
veleni quotidiani
a cui sottrarsi a cucchiai
di migliori sapori
candori algidi
di metodica vita
inefficace a tutto
Divorata divoro

Gelati
di superfici lucide
quasi patinate
come di lusso
non da rotocalco di scarto
E se questa estate ci regalerą
amarezze sfumate
e l'inverno
colore di termosifone
lo zabaione freddo
sarą il nostro calore.
Lui, ti ricordi,
adorava i gelati
e ne mangiava
e intanto gli si apriva
una ferita
e un'altra ne donava
a quella nostra amica

e non era cattivo
e i gelati di sosta buonissimi,
era solo salvarsi
da quella giovinezza
di cuore pacioccone.
Chissą se ora chissą
se ancora
di coni,
di quelli splendidi magnifici,
con la panna montata ne mangia
ancora di croccanti croccanti
i canditi vetrafani
a impreziosire,
chissą, chissą se ora
di raggelati istanti
si riempiono quei tagli
all'amica rimasta.

Testi e  commento musicale di
Barbara Gabotto

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