XIII.
PARLIAMONE
I tuoi piccoli atti quotidiani, con cui mostri
ciò che sono
nella realtà i tuoi desideri e riveli che soltanto in
apparenza si tratta di impulsi
innocenti, dovresti affidarli con fiducia al giudizio di altre persone, e che siano persone dalla mente sottile. Tu
ne parli usando immagini che nascondono il loro significato, che paiono
provenire dall'aria, dalla bella levità delle
nuvole, e quando qualcuno ti chiede il senso dei tuoi atti, rispondi che agisci
con leggerezza, che non si tratta di cosa
seria, che le persone come te conducono una vita priva di peso, anodina. Insomma tu trascorreresti sulla faccia della terra senza rilievo
e, anzi, questo sarebbe il tuo povero dramma: a te non accade mai nulla. In realtà non è vero, la tua esistenza è colma di pesi, affanni e fatti, che per loro natura
hanno una grande importanza e non solo per te. Conosci la teoria secondo cui un
battito d’ali di farfalla in Giappone produce sconvolgimenti macroscopici in
Europa? Credo di sì. Quindi non sottrarti alle tue connessioni. Certo è difficile, parlando così alla buona,
definire con esattezza le operazioni con cui tu veli i tuoi veri desideri, ma non ne risulta che sia praticamente impossibile metterli allo scoperto anche a chi non
voglia usare il linguaggio appropriato. Come vedi, non dico smascherarli. Infatti non penso
che tu li nasconda di proposito. Il tuo
occultare il loro significato non implica un comportamento
consapevole, è
invece più corretto, per comprendere
l’operazione che tu compi, riferisi all’inconscio. Lo fai senza saperlo. Sono
dei lapsi, questo è il termine appropriato, anche se per te inaccettabile. Ecco
perché non ti sembrano quello che sono. In fondo i ragionamenti con cui tu ti discolpi sono giusti. Devi solo renderti conto che le cose umane sono spesso diverse da
come appaiono. Non occorre essere
particolarmente saggi, per accogliere questo
luogo comune. Spesso, per esempio, a un primo esame le
intenzioni di una persona appaiono
oneste, ma guardando meglio ci si accorge
che sono invece contorte e subdole. Questa è sicuramente un’esperienza
elementare che ti è accaduto spesso di fare. Quindi devi mettere in dubbio anche
le tue, di intenzioni, che potrebbere essere diverse da quello che tu credi
(perché lo vuoi credere). Il fatto è che in noi, al nostro interno, si compiono fenomeni di cui non diventiamo responsabili
se non quando si trasformano in opere ed è allora che, di fronte agli effetti concreti
dei nostri impulsi profondi, dobbiamo comprendere bene.
La nostra responsabilità è dunque prima di tutto intellettuale. E fin qui tu
sarai certamente d’accordo. Soltanto che non
dobbiamo limitarci a questo, dobbiamo invece agire. Come? Evidentemente
scavando, scoprendo tali impulsi, per poterli tenere sotto controllo. Se,
poniamo, i fatti della tua vita sono diversi da
quello che sogni, non serve lamentarsi, tu ne devi esaminare attentamente l’andamento per vedere
con chiarezza ciò che essi rivelano e poi
assumertene la responsabilità o accettandoli o respingendoli. In quest’ultimo
caso li devi cambiare. Infatti la realtà vera della vita non sta nelle intenzioni
(più o meno manipolate) degli individui, ma nelle conseguenze delle loro
azioni. L’inversione di senso e d’importanza
fra intenzione (piano teorico) e conseguenza (piano pratico) è in verità uno
dei frutti malvagi, appunto una delle
conseguenze distruttive, della visione metafisica del mondo (visione
antidialettica, che storicamente nasce dalla scotomizzazione dell’Altro,
scotomizazione che avviene per il limite oggettivo entro cui una determinata
società si costituisce). Ma non proseguo, perché tu sei fra coloro che odiano le
chiacchiere, le parole di troppo, e queste ti sembrano tutte
parole al vento. Mi perdonerai le chiacchiere,
quelle che a te sembrano tali, io sono un po’ così. Tra persone che si stimano queste differenze sono normali. Per questo io, ogni tanto, mi permetto
qualche scivolata. Naturalmente per tutti e due è
e resta decisivo, in definitiva, prendere atto dell’effettivo buono stato delle nostre relazione, come hai detto l’ultima volta che
ci siamo visti, e lasciare che ciascuno, nella propria innocua solitudine, si
goda o deprechi i suoi sogni
personali. Passiamo ad altro. Sai cosa raccontano
di te? Che la sera del compleanno di Mirella non verrai. Se ti conosco, credo
sia la verità. I
tuoi impegni ti giustificano perfettamente, ma in ogni caso mostri scarsa sensibilità per chi si è tanto spesa per te al momento del bisogno. Tutti
riconoscono la generosità di Mirella nei tuoi
confronti, a partire dal fatto che, e tutti cercano
di non fartelo dimenticare, lei non era obbligata a farlo. Adesso tu non
metterti a sognare complotti contro di te e, quando vedrai Orlando e Marion, non accusarli di
intervenire nelle tue cose. In realtà lo fanno
con la stessa leggerezza che tu attribuisci a te stesso. Anzi, questo avviene loro malgrado, giacché vorrebbero essere molto duri
con te, e però non ci riescono, per le note ragioni. Se vuoi, ne parleremo. Come ho detto, spesso le apparenze nascondono il loro contrario. Tu, non appena si parla
di te, ti senti ferocemente aggredito, ma hai
torto. Nessuno ti vuole male. Si parla. Certo, il
contenuto. Infatti, questo gesto leggero può nascere da un impulso
aggressivo. Ma tu non sei autorizzato a vederlo, finché non riconoscerai che
anche nella tua leggerezza può celarsi qualcosa del genere. Terribile è, per te, soltanto immaginarlo, ma non
puoi usare due pesi e due misure, non puoi scoprire che
possano esistere esseri incapaci di ammettere la verità, e però tenerti
fuori da tale scoperta. Ti ricordo che anche
quindici giorni orsono, vedendo che Martina non aveva denaro con sé, tu hai osservato come i suoi atteggiamenti siano
sempre i medesimi. I medesimi, dici, ma con
questo mostri di sapere che ci sono delle invarianze (scusa la parola da chiacchiera
teorica, che tu contesti) in tali capricci femminili, perché
infatti le noti. Soltanto che poi occorre andare a vedere bene il loro
contenuto e distinguere. Alcuni odiano i
capricci femminili proprio perché, sono un mezzo ottimo per nascondere le vere
intenzioni. Ma, se tu ti fissi che ogni capriccio o leggerezza (o chiacchiera)
sia contro di te, che i fatti più neutri nascano
per aggredirti, beh devo dirti che, mio caro, sogni.
Ecco, è questo: studia te stesso e sarai molto più sereno.